venerdì 18 dicembre 2015

Perché non credo?

Molte religioni parlano di umiltà, ma cosa c'è di meno umile che affermare che la propria fede è quella "giusta"? Potrei citare numerosi argomenti a sfondo soprannaturale che hanno avuto o hanno ancora un certo numero di sostenitori, ma voglio rimanere nell'ambito della fede nelle diverse divinità che sono state venerate da quando gli esseri umani hanno cominciato a chiedersi il perché di certi avvenimenti. Tutto sommato ho  comprensione per coloro che vivevano agli albori del genere umano, quando l'istinto dominava sulla ragione. Il sole è stato probabilmente un oggetto di venerazione per quasi tutti per molto tempo, e in fondo ha senso, visto che da esso dipende ogni forma di vita. Si può dunque celebrare il sole, niente in contrario su questo. L'uomo però ha cominciato ad attribuire al sole e ad altri fenomeni naturali una volontà e alcune persone definite sacerdoti hanno cominciato a pretendere di interpretare il volere di queste entità ormai salite allo status divino.  Improvvisamente un oggetto aveva la possibilità di sapere quello che la gente faceva e pensava, e tramite i sacerdoti era in grado di comunicare la sua approvazione, disprezzo o ira, e ovviamente imporre una serie di leggi che in genere prevedevano punizioni severe in caso di infrazione. La paura giocava un ruolo essenziale, visto che i tempi erano duri e sopravvivere era una vincita al lotto. Nascere era un piccolo miracolo, e diventare adulti uno ancora maggiore. Quasi ogni malattia poteva diventare fatale così come molti traumi. Nutrirsi abbastanza e in modo sano era un lusso, e in molti casi anche l'acqua. Se le carestie possono oggi piegare un'economia, a quei tempi potevano significare la morte per un gran numero di individui, e se oggi veniamo impressionati da eventi catastrofici come terremoti, tornadi o allagamenti, possiamo solo immaginare quali reazioni potessero suscitare in persone che non ne comprendevano la natura. Dal momento che seguire le "regole" non portava poi tanto beneficio, si è cominciato a cercare di prevenire il male in ogni forma possibile soddisfacendo i bisogni delle proprie divinità, con ogni tipo di celebrazioni e doni, fino alle offerte di preziose fonti di sostentamento come messi e animali, sacrifici umani e persone il cui scopo era solo l'adorazione (vergini del tempio). Ovviamente tutto questo non ha mai davvero risolto alcuno dei problemi delle persone, ma vista l'alternativa fatta di totale imprevedibilità, ogni fatto positivo rafforzava la fede, mentre quelli negativi erano solo la prova che non ci si impegnava abbastanza o che nuove leggi fossero necessarie.
Con il tempo gli esseri umani divennero sempre più sofisticati, e seppure certe credenze cessarono di esistere solo dopo l'imposizione di nuovi miti da parte di altri tramite guerre e dominazioni, molte nuove forme di fede si svilupparono, si scissero in altri miti e si evolsero attraverso i secoli. Le grandi distanze e gli ostacoli naturali contribuirono a mantenere separate molte fedi, al punto che tra molte di loro non vi era  quasi più traccia di una probabile radice comune. Il politeismo resistette in molti luoghi e ancora oggi è alla base di fedi tra le più praticate, mentre in altri luoghi il monoteismo cominciò a prendere piede, fino al caso più eclatante del Dio abramitico, Le stesse persone che avevano creduto agli dei che oggi vengono considerati mitologici, cominciarono a credere in qualcosa di diverso, e non sempre volontariamente. Una cosa però rimase la stessa, cioè l'esistenza di persone che agivano da tramite tra Dio e la gente, in grado di influire sulla politica e di dettare leggi e comportamenti considerati più importanti di quelli ispirati dalla società civile. Il resto della strada è noto, ma pochi si soffermano a pensarci, perché l'indottrinamento religioso è parte necessaria della fede. Il Dio di Abramo è ancora oggi venerato da miliardi di individui, in larga parte in disaccordo sulla sua natura stessa, e ancor più su quanto egli abbia fatto e detto, oltre a quanto si aspetti dai suoi fedeli.
È prassi comune sottolineare le differenze tra Cristianesimo, Islam ed Ebraismo, ma queste non sono che la radice delle immense divisioni all'interno di ogni religione. Gli ebrei non sono poi molti, ma alcuni di essi interpretano la loro fede in modo così diverso da non sembrare più appartenere alla stessa religione. I musulmani, a causa soprattutto della mancanza di autorità religiose centrali sono divisi in gruppi quasi numerosi come le moschee nelle quali ascoltano le diverse interpretazioni del Corano da parte di un imam. Nello stesso libro alcuni trovano l'amore e la pace mentre altri trovano il motivo per compiere stragi nei riguardi di chi non ha la stessa fede, e ovviamente la stessa identica cosa vale per la Bibbia.
Il cristianesimo è così diviso su molti argomenti da annientarsi da solo, ecco perché il discorso ecumenico è un mito perfino all'interno della stessa fede. In Cristo credono persone divise in religioni così diverse tra loro che definirle cristiane è addirittura opinabile. Solo un certo livello di assurdo è richiesto perché una religione venga esclusa dal diritto di definirsi cristiana. L'esempio più lampante è la chiesa dei Santi degli ultimi giorni, ovvero i mormoni, considerati eccentrici perfino da chi crede alle madri vergini e che Giona fosse vissuto tre giorni in un grosso pesce.
Tutt'oggi abbiamo migliaia di chiese, sette e credi di ogni tipo, e la storia ci racconta di quelle passate. Ogni fedele è convinto di essere nel giusto, ed ecco dove l'umiltà diventa arroganza. Alcuni sono così convinti di essere nel giusto da considerare gli altri come l'erba cattiva, sicuri che per loro si spalancheranno le porte dei diversi inferni.
La fede ha avuto inizio nell'ignoranza, e sebbene in seguito si siano affezionati ad essa anche persone di larga cultura e intelligenza, l'unica differenza tra le religioni antiche e moderne, è che gli esseri umani sono progrediti, e in parte hanno modificato il loro credo per renderlo compatibile con i bisogni della società moderna. Dunque alla domanda: perché non credo, la risposta è che non posso arrogarmi di sapere con certezza che non esista una divinità, ma il fatto che ce ne siano  così tante e così differenti è indicativo che siano frutto dell'immaginazione dell'uomo, esattamente come i draghi, i folletti e i fantasmi, anch'essi ritenuti veri da molti, con tanto di testimonianze.
A differenza dei credenti però, sono sempre pronto ad accettare una differente realtà, ma Dio o chi per lui deve essere davvero convincente.

mercoledì 18 dicembre 2013

La questione morale in breve

Chi crede in Dio ritiene di essere superiore (umilmente si intende) a chi non crede, perché la morale ha origine negli insegnamenti di Gesù. E il Vecchio Testamento? Difficile attribuire valori etici a quella parte, a meno di essere evangelici americani per i quali la Bibbia è letteralmente la verità, ma per fortuna neanche loro seguono per davvero fino in fondo quegli insegnamenti. 

È davvero facile oggi guardare al mondo occidentale e riconoscere certi valori nelle parole di Gesù, ma è ancora più facile dimenticare che apparentemente i frutti sono maturati molto tardi. Dopo la morte di Gesù cosa è cambiato veramente? Il cristianesimo è diventato la religione più praticata e predicata, eppure le cose non sono migliorate, anzi, certi malcostumi che definiremmo barbari sono proseguiti sotto la bandiera della fede, e i sensi di colpa convenientemente cancellati con qualche pratica inventata a tavolino. 

Cose come la schiavitù, lo sfruttamento, guerre di conquista, omofobia, razzismo, l'uccisione  degli eretici, la persecuzione degli ebrei e l'evangelizzazione forzata su altre culture  sono andate avanti per secoli, dunque non si può usare qualche decennio di buoni sentimenti per riscattare duemila anni di ignoranza ed egoismo.
Gesù era un filosofo troppo avanti per i suoi tempi, e per tutto l'amore che ha predicato è stato ucciso, poi sfruttato come bandiera per compiere atti contrari ai suoi insegnamenti. 
E ancora viene usato da chiunque voglia darsi un'immagine pia o abbia la faccia tosta di dichiarare di essere da lui aiutato a combattere guerre, vincere gare sportive o competizioni canore.

Intanto in parti del mondo mai toccate dal cristianesimo ci sono state culture violente così come quelle dove si viveva in armonia ed aiuto reciproco e alcune delle seconde hanno avuto la sfortuna di sperimentare la cristianità sulla loro pelle. 

Da dove viene dunque la morale? L'antropologia da delle risposte soddisfacenti e perfino il modello darwiniano aiuta a comprendere perché l'uomo abbia scelto il mutuo aiuto e l'empatia, che per inciso esistono perfino in certe specie animali. 

Questo tema è caro agli atei per un semplice motivo: ancora oggi i fondamentalisti cristiani continuano ad accusarci di essere senza "anima", e visto da che pulpito arriva la predica, abbiamo il diritto di sentirci offesi, se non furiosi.